Capelli in gravidanza: tinta sì, tinta no?
Ormai si sa: quando una donna è incinta deve adottare mille precauzioni, per tenere la propria salute e quella del nascituro a riparo da eventuali complicanze. Tuttavia, un aspetto sottovalutato è quello relativo ai trattamenti capelli in gravidanza.
Infatti, pochi sanno che un eccesso di trattamenti e colorazioni sui capelli in gravidanza possono incidere in modo significativo, se non si fa attenzione a determinati fattori.
A darci il proprio parere in materia è il dottor Fabio Pietroluongo, spiecialista in ginecologia, il quale chiarisce come durante il periodo di gestazione, i capelli possano essere lavati ogni qualvolta lo si desideri, tuttavia consiglia di evitare tinture durante il primo trimestre, soprattutto i prodotti che contengano ammoniaca. Ciò perché in merito non vi sono dati attendibili né sulla loro innocuità né tantomeno sulla loro pericolosità.
Insomma, nel dubbio: evitate questo tipo di prodotti e di tinta in gravidanza!
Ma, tranquille, non c’è da spaventarsi! Le alternative ci sono e sono tutte più che valide, così che possiate avere il vostro colore capelli in gravidanza senza problemi.
In cosa consiste la tintura
Per cominciare, è bene sapere che lo strato più esterno della cute è costituito da cellule dall’attività metabolica molto vivace. Ciò significa che i prodotti che vi applichiamo interagiscono con esso.
In particolare, la tintura consiste in un processo chimico molto forte, che prevede l’ossidazione del capello attraverso ammoniaca o acqua ossigenata e l’azione di sostanze coloranti, il tutto applicato sia sul fusto che sul cuoio capelluto.
Certamente, i prodotti utilizzati oggi sono più soft rispetto ai loro predecessori e per essere messi in commercio devono rispettare le disposizioni della legge 713/1986, che elencano quale siano in cosmesi le sostanze ammesse, vietate e consentite solo fino a date concentrazioni.
Nell’arco di una gravidanza, di solito, il trattamento viene effettuato per tre o quattro volte: il prodotto resta a contatto con il cuoio capelluto per breve tempo, per cui il suo assorbimento è minimo e non dannoso per mamma e feto.
A cosa fare attenzione
Come già consigliato dal dottor Pietroluogo, se volete essere davvero previdenti, allora evitate tinture nei primi tre mesi, sempre più delicati, in quanto è questo il periodo durante il quale si forma l’embrione.
Le sostanze a cui vi invitiamo a stare attente sono quelle potenzialmente irritanti per il cuoio capelluto, quali ammoniaca, parafenilendiamina (PFD) e resorcina, che potrebbero provocare dermatiti in soggetti predisposti.
Ciò in quanto l’insorgere di una dermatite potrebbe richiedere l’assunzione di farmaci specifici, da evitare invece durante i nove mesi.
Fate sempre presente al vostro parrucchiere di fiducia di essere incinta e chiedetegli di applicare i prodotti adeguati al vostro stato.
In particolare, il nostro consiglio è quello di optare per due prodotti per capelli in gravidanza, della linea Matrix: Biolage R.A.W. e ColorInsider.
Il primo è un prodotto a base di elementi naturali per una tinta capelli naturale, mentre il secondo è una tinta senza ammoniaca.
Se invece preferite ricorrere a trattamenti casalinghi, fate attenzione a tre cose:
- comprate solo da canali di vendita ufficiali, desistendo dall’acquisto di prodotti anonimi;
- leggete l’etichetta, facendo attenzione a che non vi sia ammoniaca o altri composti chimici;
- scegliete colorazioni dirette o tinte ad acqua: hanno un effetto coprente minore e la tinta viene via dopo pochi lavaggi, ma sono meno aggressive rispetto alle tinte permanenti.
Nel caso in cui vogliate optare per prodotti naturali, potete ricorrere alle tinture vegetali, come quella a base di henné, mischiato con altri pigmenti naturali, come tè, betacarotenei o mirtillo. Tuttavia, sono tinte più scure e ramate, meno coprenti e durature, per cui non sono adatte a coloro che vogliano una colorazione chiara o bionda.
Si possono fare i colpi di sole in gravidanza? E la permanente?
I colpi di sole decolorano solo il fusto, senza toccare il bulbo, quindi non c’è alcun problema di un assorbimento cutaneo!
Quindi, via libera!
Per quanto riguarda la permanente, questa è sconsigliata in quanto va ad intaccare la struttura di cheratina e ad agire sullo zolfo presente nel fusto: è il trattamento più stressante per i capelli, in assoluto!
Quindi, no!
E lo stesso vale anche per i trattamenti stiranti permanenti, come la stiratura brasiliana o alla cheratina, che utilizzano sostanza che rilasciano formaldeide, ossia un composto cancerogeno.
Quindi, in assoluto, no!
Insomma, le alternative ai trattamenti più “strong” ci sono e sono più che valide, quindi perché rischiare?