Capelli sporchi e poco tempo? Prova lo shampoo secco

Vi capita spesso di andare di fretta e non avere tempo neanche per guardarvi allo specchio, figuriamoci per andare dal parrucchiere per una messa in piega? Magari avete una cena, una festa o un impegno dell’ultimo minuto che vi coglie alla sprovvista dopo una giornata di lavoro? Il dry shampoo, o shampoo secco, è la soluzione che fa per voi. Già in passato, per i lavaggi di emergenza, le donne hanno applicato ai capelli alcuni prodotti facilmente reperibili in casa, come il talco, il bicarbonato o l’amido di mais. Questa tecnica viene adottata anche oggi, con la differenza che cambiano gli strumenti: dai vecchi rimedi casalinghi ai più comodi e pratici shampoo secchi. Già molto utilizzato in America e da poco riscoperto anche in Italia, lo shampoo secco è un prodotto senz’acqua, che deterge e aiuta ad eliminare lo sporco, perché contiene sostanze lipofile, che si legano alle impurità dei capelli e assorbono il sebo in eccesso. Risultato: la vostra chioma tornerà pulita in poco tempo! Facile da utilizzare e non aggressivo per i capelli, lo shampoo secco esiste in due versioni: a spray: contenuto in una bomboletta, come una lacca per capelli; in polvere: di consistenza simile al talco, più lento della versione in spray nell’assorbire il sebo. E’ importante limitarne l’utilizzo in situazioni occasionali e non eccedere, in quanto tale prodotto agisce solo sui capelli, quindi sarà necessario poi un lavaggio completo anche del cuoio capelluto, con uno shampoo tradizionale. Fatte le dovute presentazioni e i dovuti avvertimenti, vediamo ora come utilizzare questo pratico strumento. Utilizzare lo shampoo secco è molto semplice: non richiede lavaggi né risciacqui, ma va applicato su capelli asciutti. Nella versione spray, lo shampoo va applicato ad una distanza di 30 cm dal cuoio capelluto. Dividete i capelli in ciocche, agitate la bomboletta e vaporizzate il prodotto partendo dalle radici, continuando poi sulle lunghezze. Coperte tutte le ciocche, pettinate i capelli, distribuendo il prodotto in modo uniforme ed eliminandone l’eccesso. Lasciate in posa per circa 5-10 minuti e rimuovete con una spazzola o strofinando con un panno. Nella versione in polvere, applicate il prodotto direttamente sulla testa o aiutandovi con un pennello, per distribuirlo meglio sulle radici. Finita l’applicazione, spazzolate i capelli a testa in giù per rimuoverlo. Ora che sapete cos’è lo shampoo secco e come va applicato: non vi resta che provarlo, senza dimenticare di non esagerare nell’utilizzo!
Capelli grassi che si sporcano facilmente? Ecco alcuni consigli

Avete notato che i vostri capelli tendono a sporcarsi facilmente e li sentite pesanti? Hanno un aspetto opaco e unto? Forse, avete un tipo di capello grasso. Di seguito trovate qualche consiglio che potrebbe fare al caso vostro! I capelli sono grassi a causa di uno squilibrio delle ghiandole che producono il sebo, una sostanza grassa naturale, che lubrifica il capello e lo protegge dall’inquinamento e dalle aggressioni esterne. Quando è in eccesso, il sebo può diventare un problema. I capelli grassi sono lucidi, pesanti, hanno un aspetto untuoso e opaco, più scuro del colore originale, si sporcano facilmente e risulta difficile mantenere la propria acconciatura. Questo fenomeno può avere cause genetiche, ma ci sono fattori esterni che contribuiscono ad incrementare la produzione di sebo, quali: stress, ansia, alimentazione scorretta, stanchezza, uso di shampoo troppo aggressivi e l’abuso di tinture chimiche. I capelli grassi vanno trattati con uno shampoo adatto o con uno detergente delicato a pH neutro. È importante utilizzare piccole quantità di prodotto e non lasciare lo shampoo in posa, risciacquando velocemente. Abbiamo per voi alcuni piccoli consigli da seguire per chi abbia i capelli grassi: effettuate lavaggi frequenti con shampoo delicati e poco detergenti, in modo da non rimuovere tutto il sebo dalla superficie dei capelli; sfatiamo il mito per cui lavaggi frequenti causano un aumento della produzione di sebo: non è per niente vero; utilizzate prodotti specifici, in aggiunta allo shampoo e su consiglio del vostro parrucchiere; effettuate un leggero massaggio sul cuoio capelluto, prima dello shampoo, in modo da riattivare la microcircolazione; fate un risciacquo con acqua fredda, per tonificare i capelli; tamponate i capelli prima di asciugarli, in modo da eliminare l’acqua in eccesso senza stressarli troppo; usate il phon ad una temperatura media e ad almeno 15 cm di distanza; utilizzate un pettine d’osso o di plastica, con denti rotondi e lisci, in modo da non danneggiare i capelli. Ecco, invece, un elenco, di cosa non fare assolutamente: durante lo shampoo, evitate di strofinare la testa con troppa energia; non fate due lavaggi successivi: il secondo avrebbe effetto caustico; non lavate i capelli a temperature troppo alte; non tenete il phon troppo caldo vicino alle radici; non sfregate i capelli con l’asciugamano; non utilizzate pettini di metallo su capelli bagnati né pettini e spazzole con denti sottili e stretti, che attivano la produzione di sebo; evitate gel e olii che appesantiscono e grassano ancora di più il capello. Anche un corretto stile di vita è importante per salvaguardare la salute dei vostri capelli: dormire a sufficienza, avere un’alimentazione equilibrata e ricorrere ad integratori alimentari specifici per capelli grassi, a base di acidi amminici inzolfati, zinco e vitamina B6. Un valido alleato nel trattamento dei capelli grassi è la maschera all’argilla. Potete comprarla o farla da sole: è facilissimo. Versate in una ciotola una manciata d’argilla verde in polvere, mischiatela con aceto diluito con acqua, fino a farlo diventare un composto denso. Applicate questa maschera sui capelli e fate agire per 10 minuti, risciacquando con acqua tiepida e continuando con lo shampoo. Non sottovalutate la situazione se avete i capelli grassi: sono antiestetici da vedere e un campanello d’allarme per la salute della vostra capigliatura!
Tricogramma: cos’è e come si effettua l’analisi del capello

Ideato nel 1957, il tricogramma è l’esame microscopico del capello e serve a conoscerne il ciclo fisiologico e sue eventuali anomalie, in quanto permette di esaminare la percentuale dei capelli nelle fasi anagen, catagen e telogen. Ma cosa sono queste fasi? Il capello ha vita propria e la sua durata va dai 2 ai 4 anni, nell’uomo, e dai 2 ai 7 anni, nella donna. Durante la sua vita, attraversa le tre fasi del ciclo pilifero: anagen: è la fase di accrescimento, in cui il capello si forma nel follicolo ed esce in superficie; può durare mesi o addirittura anni; catagen: è la fase di caduta del capello, in cui il capello è molto debole; dura circa due settimane; telogen: è la fase di riposo, precede la caduta del capello, che non ha più attività e viene espulso dal follicolo, lasciando spazio alla formazione di un nuovo capello; dura circa 100 giorni. Con il tricogramma, riusciamo a verificare la percentuale di ogni capello, in base alla fase in cui si trova: infatti, ogni fase ha diverse caratteristiche strutturali dei bulbi. Viene così controllato che vi sia il giusto equilibrio tra queste tre fasi e se vi siano anomalie dello stelo del bulbo. Per eseguire l’analisi, viene effettuato il prelievo del capello, fissando l’estremità libera di una ciocca, con una pinza Klemmer, e la base, con una pinza simile. A questo punto, si dà uno strappo deciso di 50-100 capelli, che vengono cosparsi di balsamo del Perù, disposti in modo parallelo tra loro e montati su un vetrino, per l’esame del dermatologo al microscopio ottico o a luce polarizzata. Esaminate le radici, si procede alla conta del numero di capelli presenti nelle varie fasi e al calcolo delle percentuali. Nei tricogrammi patologici, vi è una variazione dei valori standard, riscontrabili in un tricogramma normale, che corrispondono alle seguenti percentuali: in fase anagen: 80-90% dei capelli; in fase catagen: meno del 2% dei capelli; in fase talogen: 10-20% dei capelli. Pur essendo un esame semplice, vanno rispettati alcuni standard procedurali, in modo da aumentare l’affidabilità dei risultati: prima del test, il paziente non dovrà lavare i capelli per almeno una settimana e non dovrà eseguire frizioni e trattamenti per almeno due settimane; i capelli vanno estratti dal cuoio capelluto con uno strappo deciso, nella direzione di crescita, per non deformare la struttura delle radici e dei bulbi piliferi; in caso di stempiatura maschile, il prelievo può effettuarsi sulla nuca e sulla regione occipitale e, in modo limitato, sulla zona frontale, per dare più attendibilità al tricogramma. L’analisi del capello è quindi fondamentale per conoscere la salute del proprio cuoio capelluto, in modo da dedicargli le cure di cui ha più bisogno.