Tricogramma: cos’è e come si effettua l’analisi del capello
Ideato nel 1957, il tricogramma è l’esame microscopico del capello e serve a conoscerne il ciclo fisiologico e sue eventuali anomalie, in quanto permette di esaminare la percentuale dei capelli nelle fasi anagen, catagen e telogen.
Ma cosa sono queste fasi?
Il capello ha vita propria e la sua durata va dai 2 ai 4 anni, nell’uomo, e dai 2 ai 7 anni, nella donna. Durante la sua vita, attraversa le tre fasi del ciclo pilifero:
- anagen: è la fase di accrescimento, in cui il capello si forma nel follicolo ed esce in superficie; può durare mesi o addirittura anni;
- catagen: è la fase di caduta del capello, in cui il capello è molto debole; dura circa due settimane;
- telogen: è la fase di riposo, precede la caduta del capello, che non ha più attività e viene espulso dal follicolo, lasciando spazio alla formazione di un nuovo capello; dura circa 100 giorni.
Con il tricogramma, riusciamo a verificare la percentuale di ogni capello, in base alla fase in cui si trova: infatti, ogni fase ha diverse caratteristiche strutturali dei bulbi. Viene così controllato che vi sia il giusto equilibrio tra queste tre fasi e se vi siano anomalie dello stelo del bulbo.
Per eseguire l’analisi, viene effettuato il prelievo del capello, fissando l’estremità libera di una ciocca, con una pinza Klemmer, e la base, con una pinza simile.
A questo punto, si dà uno strappo deciso di 50-100 capelli, che vengono cosparsi di balsamo del Perù, disposti in modo parallelo tra loro e montati su un vetrino, per l’esame del dermatologo al microscopio ottico o a luce polarizzata.
Esaminate le radici, si procede alla conta del numero di capelli presenti nelle varie fasi e al calcolo delle percentuali.
Nei tricogrammi patologici, vi è una variazione dei valori standard, riscontrabili in un tricogramma normale, che corrispondono alle seguenti percentuali:
- in fase anagen: 80-90% dei capelli;
- in fase catagen: meno del 2% dei capelli;
- in fase talogen: 10-20% dei capelli.
Pur essendo un esame semplice, vanno rispettati alcuni standard procedurali, in modo da aumentare l’affidabilità dei risultati:
prima del test, il paziente non dovrà lavare i capelli per almeno una settimana e non dovrà eseguire frizioni e trattamenti per almeno due settimane;
i capelli vanno estratti dal cuoio capelluto con uno strappo deciso, nella direzione di crescita, per non deformare la struttura delle radici e dei bulbi piliferi;
in caso di stempiatura maschile, il prelievo può effettuarsi sulla nuca e sulla regione occipitale e, in modo limitato, sulla zona frontale, per dare più attendibilità al tricogramma.
L’analisi del capello è quindi fondamentale per conoscere la salute del proprio cuoio capelluto, in modo da dedicargli le cure di cui ha più bisogno.